Buongiorno, amici autori e colleghi editori!

Oggi, parliamo di “editing”, una parola che fa ‘orrore’ a molti autori emergenti, perché ‘non sia mai che qualcuno tocchi il mio romanzo!’, dicono. In realtà, un editing ben fatto consente di innalzare la tecnica, di affinare le pennellate e la bellezza di un testo che, diciamolo, deve comunque avere della qualità di base, altrimenti nessun editor potrà salvarlo.

La differenza tra ‘content editing’ e ‘line editing’

L’editing sui contenuti (content) è di fatto la valutazione tecnica, quindi un’analisi solo sui contenuti del manoscritto, sulla congruenza, sullo stile, sui dialoghi e personaggli; la valutazione è anche commerciale, quindi di posizionamento sul mercato. Tuttavia, è un servizio parziale, in quanto l’editor non correggerà nessun errore tecnico, grammaticale o stilistico: ogni singolo errore, dunque, resterà immancabilmente lì dov’è. Certo, un autore “scafato”, grazie alla valutazione tecnica riconoscerà i suoi errori e saprà correggerli, tuttavia farlo da soli, per uno scrittore alle prime armi, può essere molto difficile.

L’editing rigo per rigo (line) è invece la correzione vera e propria, con commenti, testo evidenziato in giallo, sottolineature in rosso, come facevano le maestre a scuola. In questo caso, ogni errore viene sottolineato, spiegato nei commenti e corretto dall’editor, che spesso dà anche dei suggerimenti pratici, parola per parola. Questo lavoro è anche sullo stile, sui personaggi e dialoghi, sulla congruenza: se c’è da “uccidere” un personaggio, l’editor lo fa e lo spiega; se c’è da spostare o tagliare un capitolo, l’editor lo fa e motiva questa scelta.

Ma, torniamo a noi… in questo articolo, dirò la mia sia nei confronti degli editori sia nei confronti degli autori. Ecco, dunque, a voi: “Sputo fatti sull’editing!”.

1. Nessun editor ha sempre ragione

‘Editare è divino’, diceva Stephen King, perché è un lavoro complesso, ma è anche soggettivo e prevede una sorta di sensibilità o ‘fiuto’ che, per forza di cose, è umano. Quindi, se avete dei dubbi su una correzione che vi ha fatto l’editor, confrontatevi e capite insieme se si può fare ancora meglio: talvolta, due teste sono meglio di una!

2. Spesso, quello che l’autore vuole comunicare è diverso da quello che viene percepito

Se l’editor o il lettore non capiscono le tue intenzioni, non è perché sono ‘brutti e cattivi’ o ‘non capiscono niente’; ci sono mille modi per scrivere lo stesso concetto, esercitati a riscrivere, affinché quello che pensi sia effettivamente capito da più lettori possibile. Per questo, consiglio di far leggere il proprio manoscritto anche ad amici e parenti, i cosiddetti “beta reader”, prima di proporlo a editor, agenti, editori.

3. Solo l’autore può sapere dove sta andando la sua storia, ed è bene lasciarglielo fare

Se lo stile di un autore è buono, talvolta anche unico, è inutile ‘omologarlo’ in un genere letterario specifico, in uno stile che va di moda; uno perché risulterebbe forzato, due perché è bene lasciare spazio alla personalità, quando questa è forte.

4. Avere una bella storia in testa, o una storia vera degna di essere raccontata non fa di nessuno uno scrittore professionista

L’idea e la storia sono il fulcro di qualunque bel libro, tuttavia saperlo scrivere bene, nei fatti, può essere molto complicato, soprattutto se si è alle prime armi; o ci si rivolge ad autori già abili, oppure ci si impegna a studiare scrittura creativa, per scrivere al meglio delle proprie possibilità.

5. Fare paragoni continui, talvolta esagerati, o abusare di avverbi e parole ampollose non vuol dire saper scrivere bene

Anzi, molto spesso è proprio il contrario! Lessico e stile sono da usare in base al target di pubblico e al genere scelto: abusarne vuol dire non saper scrivere per quel target e nell’ambito di quel genere letterario.

6. Voler ‘vendere’ il proprio libro a tutti i costi o scrivere solo generi ‘commerciali’ non paga

È più fruttuoso scrivere con passione qualcosa che ci piace, perché dona un piacere più profondo in fase di scrittura e, durante eventi da vivo a contatto con il pubblico, è più facile appassionare i lettori.

7. La passione, quella vera e di pancia, si trasferisce

E questo vale sia per gli autori, sia per gli editor.

Avete altri fatti da ‘sputare’ sull’editing? Raccontatemi la vostra esperienza!

Buongiorno amici autori e colleghi scrittori! Voglio salutare il 2024 così, con questa bella esperienza che ho fatto, come giornalista e videogiocatrice, visitando per la prima volta il GAMM, il nuovo museo del videogioco di Roma, una volta VIGAMUS, che ora ha avuto un mega “upgrade” con la location esclusiva in pieno centro, zona piazza Esedra/Repubblica, in via delle Terme di Diocleziano.

E, forse, non è un caso che si trovi proprio nell’Esedra delle vecchie terme romane, che erano un luogo di svago per eccellenza, durante i fasti di Roma. Per quanto riguarda me, da buona giocatrice e videogiocatrice, sono tornata un po’ bambina, giocando a quei giochi che è difficile recuperare, con completo accesso anche a quelli più evoluti, con il 3D, ad esempio; confesso comunque che la mia sala preferita rimane quella dei retrogame, i famosi “cabinati” anni ’70-’80.

Ma andiamo con ordine, perché il GAMM è sia svago e intrattenimento, ma anche e soprattutto una forma di valorizzazione del medium “Videogioco” che, ormai, è a tutti gli effetti considerato come un’opera d’arte, anzi un’opera multimediale interattiva.

Agente Letterario | Editing e Promozione Libri Inediti | Francesca Costantino

Il videogioco, nuova forma culturale di espressione artistica

Dice, in merito, Marco Accordi Rickards, direttore e curatore GAMM: “Abbiamo scelto autori e artisti che non hanno nulla da invidiare agli altri. Il nuovo museo è suddiviso in tre aree, a partire dall’HIP historical playground, che unisce il materico col virtuale. Conserviamo 600 oggetti unici e ne acquisiremo altri, abbiamo ricostruito un percorso non più con pannelli, ma schermi interattivi; rappresentiamo i titoli più iconici e particolari per attivare emozioni e ricordi o curiosità alternati a contenuti di grande valore con interviste esclusive da tutto il mondo di protagonisti dei videogiochi. Nell’ultima area, abbiamo inserito postazioni console e computer games dando merito al lavoro dei professionisti più particolari e straordinari (game designer), veri protagonisti che ci fanno appassionare. Ormai, il contenuto culturale e artistico del videogioco è INNEGABILE e non dipende dal setting o ambientazione, ma dai meccanismi di design che formano il gameplay”.

In sostanza, il videogioco è unico e rivendica la sua storia e dignità tra i media, ora anche attraverso quello che è il museo dedicato più grande d’Europa, il GAMM di piazza della Repubblica a Roma, appunto.

GAMM: un luogo fisico di incontro e di network

Data la natura multimediale del videogioco, è bello sapere che ci sia uno spazio fisico, riconosciuto anche dalle istituzioni, e in zona così facilmente raggiungibile anche da turisti e da visitatori di ogni tipo, perché – così come nella scrittura e nella lettura – la cultura unisce sempre.

La cofondatrice di GAMM, Luisa Bixio, dice in merito: “Finalmente c’è un luogo fisico di rappresentanza, un punto di riferimento per famiglie, scuole, istituzioni. Il nostro mondo è bellissimo dall’esterno, ma non tutti conoscono la passione, l’arte e la professionalità che ci mettiamo. Il GAMM offre contenuti esclusivi e digitali, contributi di personaggi importantissimi internazionali, una collezione di oggetti unici e reperti e le pietre miliari del nostro mondo. Perché, per capire il vero valore del videogioco, deve essere provato per capirne il valore. E puntiamo anche a fare network di collaborazioni, grazie agli spazi offerti alle scuole e alle istituzioni, nella nuova sede del museo”.

Sulla stessa linea anche Raoul Carbone, cofondatore GAMM: “Dodici anni fa abbiamo aperto il primo e unico museo del videogioco in Italia, insieme al museo di Berlino. Poi ne sono anti altri in Finlandia, Russia, Inghilterra. Ci aspettiamo ora l’interessamento dalle istituzioni e siamo al servizio dei publisher sviluppatori, ponendoci come punto di riferimento culturale per vari settori”.

Fare cultura è anche interattività

Durante la conferenza stampa di presentazione del GAMM, erano presenti ospiti d’eccezione, quali ad esempio Don Daglow, storico nome del videogioco e fondatore di Intellivision. Per me è stato un onore incontrarlo, visto che alcuni dei suoi giochi hanno caratterizzato la mia infanzia: uno su tutti, Neverwinter Nights. A lui è stata dedicata la targa come primo membro della Hall of Fame del GAMM.

Interessanti anche gli interventi di Women in Games, perché in questo settore anche la presenza al femminile è in crescita.

Per chi volesse saperne di più, o volesse scrivere storie peri videogiochi, contattatemi pure e saprò indirizzarvi al meglio!

Nel frattempo, buona lettura, buona scrittura e… BUON ANNO NUOVO!

Amici autori e colleghi editori!

In molti, mi chiedete spesso cosa fa un agente letterario? Ho già risposto a questa domanda, anche nel seguente articolo, che vi invito a leggere: https://www.agenteletterario.it/2019/04/08/cosa-fa-un-agente-letterario/

Oggi voglio parlare, invece, di uno dei servizi di agenzia più richiesti: la promozione editoriale. Spesso, infatti, un autore brancola nel buio, si trova sommerso da offerte di agenzie, uffici stampa, sedicenti “bookinfluencer” o “content creator”, con richieste di denaro più o meno eque. Al di là dell’eventuale spesa, è facile perdersi in quest’offerta così disparata e il rischio è quello di non riuscire a cavare un ragno dal buco, ovvero di non riuscire a vendere nulla, o quasi, del proprio libro.

Sì, perché l’obiettivo ultimo di ogni autore è poi trovare lettori che non solo acquistino il prodotto, ma che siano anche invogliati a leggerlo, lasciando poi recensioni sincere. Qualcosa, tuttavia, in questo passaggio si inceppa, ed è qui che Agente letterario può aiutarvi, soprattutto a districarvi e a consigliarvi nel miglior modo possibile.

Quali sono i servizi di promozione di Agente Letterario?

I principali servizi con i quali promuoviamo un libro sono i seguenti:

  • Ufficio stampa: ci avvaliamo di collaborazioni con giornalisti e agenzie di comunicazione per ottenere recensioni, segnalazioni, interviste su tutti i media italiani, nazionali e non, sia fisici sia online. È un metodo di promozione classico, ma sempre valido e fonte di “lustro” per il nome dell’autore, che può così vantare la sua presenza su giornali, radio e tv.
  • Social media: collaboriamo con social media manager, content editor, copywriter ed esperti di social media marketing che organizzano un piano di pubblicazioni sui social media di autore e libro, oltre che di altri interessi e argomenti legati a quanto l’autore ama scrivere. Per qualche consiglio pratico, trovate delle informazioni anche qui: www.agenteletterario.it/2019/04/05/sponsorizzazioni-su-facebook-come-gestirle/
  • Book influencer: Agente letterario ha un elenco di “veri” bookinfluencer, già testati con altre uscite, che fanno brevi video dove mostrano il libro e ne parlano, leggono qualche estratto, attirano già lettori e lettrici, in target con il testo presentato, così da amplificarne le possibilità di vendita.
  • Concorsi e premi letterari: non tutti i premi sono utili, ai fini della visibilità e delle vendite, ma tutti quelli che seguiamo noi di Agente letterario sono gestiti da professionisti e hanno un ottimo seguito di lettori.
  • Organizzazione eventi: la promozione non è completa senza eventi dal vivo, nei quali l’autore (o chi per lui, nel caso di pseudonimo) può presentare quello che scrive, o anche vendere direttamente i propri libri, attraverso dei firmacopie presso librerie o fiere di settore, o anche presso eventi culturali dal vivo, che già attirano un grande pubblico.

Si possono scegliere più pacchetti di servizi, o anche il servizio singolo, sulla base delle esigenze del singolo autore, o editore: sì, perché lavoriamo anche in sinergia con molti editori nazionali, dato che la promozione è fondamentale, in editoria come in qualunque altro settore. In ogni caso, l’offerta promozionale è sempre cucita su misura sul singolo prodotto che promuoviamo.

Allora, in attesa di ricevere le vostre proposte in valutazione, vi invito sempre a leggere e scrivere il più possibile!

Alla prossima.

Buongiorno amici lettori e colleghi editori! Oggi, voglio raccontarvi di un’esperienza personale, che dimostra quanto il mondo – sì, anche quello dell’editoria italiana – sia piccolo! E, dunque, quanto sia importante mantenere buoni rapporti con i propri interlocutori, siano essi autori o editori.

L’esordio di Agente letterario

Per chi ancora non mi conoscesse, io ho iniziato il mio percorso come giornalista pubblicista, scrivendo articoli di cronaca locale a Roma; ho poi lavorato nella redazione di un giornale settimanale, che si occupava soprattutto di politica. Infine, mi sono ritrovata… nel mondo dei libri, un mondo meraviglioso, che non ho più lasciato.

Le porte di questo mondo si sono aperte grazie a uno stage formativo che ho fatto presso un editore nazionale, Armando Curcio Editore, dove ho iniziato a “fare carriera” nell’editoria. Ho infatti imparato moltissimo, a partire dalla valutazione tecnica dei manoscritti.

Ricordo la prima volta che, in casa editrice, mi hanno introdotto alla lettura tecnica. Ho “letteralmente” dovuto scartabellare un’intera stanza piena di manoscritti (sì, anche mano-scritti, ovvero scritti proprio a mano!), che all’epoca si inviavano all’editore in formato cartaceo. I primi mesi di lavoro li ho passati tutti così, sotto la guida di un editor esperto, che era il mio mentore e mi ha insegnato il mestiere.

Ho poi proseguito nel lavoro di editing, imparando a migliorare la tecnica di scrittura di molti autori con i quali ho collaborato anche dopo la mia esperienza in Armando Curcio Editore.

Infine, sempre presso la redazione nazionale, sono diventata negli anni responsabile del settore libreria, e ho dovuto per forza entrare nel vivo della ricerca di mercato, imparare a leggere le classifiche dei libri più venduti, riconoscere i manoscritti più spendibili e con maggiori chance di piacere al pubblico più vasto.

La nascita di Agente letterario

Grazie alla mia esperienza presso l’Armando Curcio Editore, quindi, dopo qualche anno ho fatto il grande passo mettendomi in proprio, con tutti i pro e contro che ne derivano – a partire dall’apertura della partita IVA e alle relative tasse (sic!).

È nata così la mia agenzia, Agente letterario, che ormai da 10 anni si occupa di consulenza editoriale, valutazione manoscritti, servizi di redazione e grafica, traduzioni in varie lingue, promozione, ufficio stampa, vendita di diritti all’estero e scouting letterario. Insomma, Agente letterario si occupa del libro a tutto tondo, dall’idea, alla pubblicazione.

Perché Armando Curcio Editore

Qualche tempo fa, grazie a un comune contatto, ho avuto la possibilità di tornare a collaborare con Armando Curcio Editore. Ho ritrovato vecchi colleghi e amici, stretto le mani agli autori che ho aiutato a pubblicare, letto di nuovo il mio nome nel colophon di alcuni libri pubblicati dalla casa editrice. È stato come un tuffo nel passato!

E i progetti in cantiere, soprattutto con i libri per bambini, sono molti. Vi invito a guardare il sito di Armando Curcio Editore e la bellissima collana “Risfoglia”, che ha ottenuto premi e molteplici riconoscimenti, anche presso la Children’s Book Fair di Bologna, il “gotha” dell’editoria per bambini.

Ma Armando Curcio Editore non è solo editoria per bambini. Oltre alle Grandi opere per la quale è da sempre conosciuta, si occupa anche di pubblicare altri generi: narrativa generale; gialli e thriller; romance e fantasy. Proprio per i fantasy, inoltre, ho già in progetto alcuni autori da presentare alla casa editrice, in attesa che possano, finalmente, trovare la collocazione che meritano.

Vuoi anche tu fare un salto di qualità e pubblicare con un grande editore nazionale, con distribuzione Messaggerie libri, il più grande distributore editoriale italiano? Allora, buttati! E mandami il tuo manoscritto inedito in valutazione.

Alla prossima e, come sempre, buona scrittura e buona lettura!

Buongiorno amici autori e colleghi editori! Mi fa piacere oggi parlare di rappresentanza editoriale, che è la parte più difficile, ma anche più stimolante del mestiere di Agente letterario.

Si tratta da un lato di avere “fiuto”, per cercare i migliori talenti inediti, o anche nascosti tra i piccolissimi editori, pronti a emergere con tutto il loro talento. E bisogna avere una buona agenda di contatti, accumulati negli anni, oltre a una notevole dose di pazienza.

Vediamo ora nel dettaglio cos’è la rappresentanza editoriale e come funziona.

Cos’è la rappresentanza editoriale

Si tratta della principale forma di scouting letterario. Tra le miriadi di manoscritti ricevuti e nuovi autori incontrati, si selezionano solo i migliori come tecnica di scrittura, come idea, come stile di scrittura. E la valutazione tecnica è anche una valutazione commerciale: sulla base delle recenti statistiche di vendita di libri in Italia, qual è il testo che in potenza può vendere meglio?

Solo su questi manoscritti, dunque, parte la rappresentanza vera e propria, che è la ricerca dell’editore più giusto per pubblicarli: giusto in termini di collane e catalogo; di distribuzione; di eventi e promozione; di correttezza nei rendiconti e pagamenti.

Come funziona la rappresentanza editoriale

Una volta selezionati i migliori manoscritti, e gli autori più propensi a promuoversi e a comunicare loro stessi, allora si procede alla redazione della scheda tecnica, che è anche una scheda commerciale, rivolta a editor, redattori, editori e agenti letterari.

Si fa quindi una selezione degli editori – che sono già nell’agenda dell’Agente letterario – e si iniziano gli invii singoli, mail per mail, con una lettera di presentazione studiata ad hoc e personalizzata.

Alla fine, nel corso di uno o due mesi, si sollecita una risposta, una lettura, un contatto ulteriore nelle varie fasi di valutazione, che per molti editori sono più di una, e con diverse figure professionali.

Quanto ci vuole per la rappresentanza?

Di solito, la media dei tempi di lettura in casa editrice è di un anno. Con un Agente letterario che sollecita e incontra gli editor in più eventi (Bologna, Torino, Francoforte ecc.), è possibile dimezzare i tempi di valutazione.

Bisogna comunque avere pazienza, perché le redazioni sono piene di manoscritti in lettura e non è facile ottenere una risposta nel giro di poco tempo.

Quindi, se vuoi avere più chance di far leggere il tuo inedito alla persona giusta, al capo redattore, a chi firma i contratti di edizione in casa editrice, allora è bene che tu ti affidi a un Agente letterario: abbiamo i giusti contatti e sappiamo vendere bene i nostri autori.

Nel frattempo, aspetto il tuo manoscritto in valutazione, così da poter scegliere tra i migliori. E, chi lo sa, il prossimo scelto per la rappresentanza editoriale potrebbe essere proprio il tuo!

Buona lettura e buona scrittura!

Spesso, tra i servizi che offro come agente letterario, c’è anche l’editing, o correzione profonda, del testo. E qui, iniziano i problemi. Il più semplice da risolvere è dato dalla domanda: cos’è l’editing? La risposta è complessa, ma anche semplice per me che me ne occupo da quasi vent’anni.

Cos’è l’editing di un testo

Si tratta di una revisione a più livelli: dialoghi e personaggi; congruenza e stile; intreccio e ritmo; grammatica e sintassi. L’editor lavora sul file Word, usando gli strumenti di scrittura tecnica e il suo intuito, per consigliare, per tagliare, per riassumere o, a volte, allungare un passaggio di un manoscritto.

Il problema più grave è, purtroppo, quando ho di fronte un autore che NON VUOLE – assolutamente e meno che mai – fare un editing del suo manoscritto. Si impunta, si irrigidisce, diventa un muro di gomma sordo e cieco di fronte a qualunque rimostranza. E, le mie, diventano parole al vento…

Perché NON fare editing

In realtà, non ho una risposta. Come autrice, non lo farei solo perché so che sarà il mio futuro editore a farlo. Quindi, lo farò comunque. Allora? Direi che la risposta a questa domanda è: FARETE L’EDITING lo stesso, che vi piaccia, oppure no!

Di contro – e per fortuna direi! – ci sono tutti quegli autori che stimo e con i quali è possibile lavorare per ottenere dei buoni e bei risultati. Che comprendono, ascoltano e, pur facendo molte domande, si informano anche online e, poi, scelgono con attenzione.

Perché FARE editing

A mio avviso, va fatto a livello professionale PRIMA di presentare il manoscritto alle case editrici. Questo perché molti editori selezionano in modo drastico e – talvolta – violento tutto ciò che arriva, sin dalla mail ricevuta, sin dal primo posare dello sguardo sulla sinossi, sin dall’apertura del file allegato. Se in questi primi passaggi c’è un intoppo, l’editor della casa editrice scarterà in automatico la proposta. Quindi, più si è professionali, più si lavora sul testo, più si impara ed è facile trovare la giusta pubblicazione.

Altri autori, infine, sminuiscono la figura dell’editor, la giudicano incapace di lavorare sui testi considerati “fuori dal comune”; si pensa, infatti, che l’editor sia solo lì per giudicare e omologare la scrittura.

Cosa NON è un editor

  • Amico dell’autore: non stiamo qui a indorare la pillola per nessuno, se un passaggio va riscritto, è bene farlo. E si discute parecchio, tra editor e autore: si può diventare anche amici, ma più spesso è una battaglia a suon di colpi di scrittura!
  • Co-autore: l’editor è un sapiente scultore, ma la materia prima ce la mette l’autore. Non siamo co-autori di nulla, siamo editor, appunto.
  • Ladro di idee: se correggiamo un testo con passione e professionalità, ci conviene farlo pubblicare e che, magari, l’autore ci citi nei ringraziamenti. Noi amiamo il lavoro sul testo, di meno la “fama” o la necessità di apparire in pubblico (che è propria dell’autore). Insomma, non rubiamo nulla, ma esaltiamo le idee degli altri.
  • Un omologatore seriale di stili di scrittura: sebbene ci sia una “moda” e un tipo di scrittura più diffuso, in un dato periodo storico, il compito dell’editor è esaltare lo stile dell’autore, non certo quello di cambiarlo.
  • Uno scrittore mancato: alcuni editor scrivono e pubblicano, altri no. Ma tutti gli editor professionisti conoscono le più diffuse tecniche di scrittura e, se vuoi migliorare la tua abilità, ti conviene lavorare con almeno uno di noi.

Cosa È un editor

  • La coscienza (cattiva) dell’autore: oltre alla tecnica, l’editor ha anche intuito e, spesso, capta le indecisioni e le insicurezze dell’autore, per trasformarle in punti di forza.
  • Colui o colei che sceglie i libri da pubblicare in casa editrice: esatto! Quindi, bisogna parlare in modo professionale con questi editor, se si vuole essere pubblicati.
  • Risolve i principali punti deboli dei manoscritti: ovviamente, in base anche alla sua specializzazione.
  • Qualcuno di cui l’autore può (anzi, deve!) fidarsi: il rapporto editor/autore è un atto di fiducia, altrimenti si lavora in modo faticoso e non si impara.
  • Rende credibile ciò che non lo è: la congruenza è, spesso, un problema per molti autori, ma un editor professionista sa come risolvere il problema.

Ricapitolando, l’editing è un’occasione di confronto, dibattito. E di ricerca del “pelo nell’uovo”, di trovare insieme la miglior soluzione tecnica per quello specifico manoscritto, è scrittura tecnica cucita e tarata solo su quel manoscritto, su quell’autore. Tant’è che, spesso, autori professionisti hanno anche editor di fiducia, che li seguono passo dopo passo nella loro carriera, contribuendo – INSIEME, in squadra e non uno contro l’altro – a creare la migliore versione ideale del futuro libro che sarà.

E tu, hai paura dell’editing? Pensi che non sia necessario? Beh, sappi che se pubblichi in autonomia (self publishing), ti sarà molto utile fare editing a livello professionale: non esistono filtri tra te e i lettori, accuseranno te, autore, di superficialità e faranno “le pulci” al tuo manoscritto, mettendo la fatidica singola stellina nelle recensioni. Se, invece, pubblicherai con un editore, sappi che le case editrici lavorano con degli editor, quindi il tuo libro comunque sarà sottoposto a una correzione: sarà meglio, dunque, che tu faccia squadra sin da subito con l’editor, perché così il libro uscirà al suo meglio. Se entrerai in conflitto con l’editor di una casa editrice, rischierai anche conflitti con l’editore e il tuo libro… beh, uscirà l’anno del mai. Punta, invece, a creare un rapporto proficuo con l’editor e, credimi: la qualità della tua scrittura ne gioverà.

Buon editing a tutti!

Buona parte del lavoro di Agente letterario è piazzare autori emergenti presso le migliori case editrici italiane, far prendere loro degli anticipi sui diritti più alti possibile, ottenere il meglio in termini di visibilità e attinenza al catalogo dell’editore.

Da qualche anno a questa parte, Agente letterario si impegna anche a vendere diritti all’estero degli autori italiani che hanno già pubblicato in Italia, presso editori internazionali. E, ovviamente, anche di intere case editrici, che vogliono una rappresentanza per tutto il proprio catalogo.

Lo scambio dei diritti di edizione all’estero

Si tratta dunque di selezionare i migliori libri che, qui in Italia, hanno venduto il più possibile e suddividerli per genere letterario: un giallo o thriller, un romance ad esempio, hanno buone chance di trovare casa anche all’estero. Senza scordarci che il nostro Paese è molto amato, quindi argomenti che riguardano l’Italia, soprattutto nella vita quotidiana e nelle periferie, sono sempre ben accetti.

Bisogna avere un buon editore alle spalle, anche piccolo, ma che abbia distribuito il libro pubblicato, che sia visibile nelle fiere di settore, che possa sostenere l’autore in termini di pubblicità.

Se, nel caso degli autori self-publisher, si ha avuto un buon riscontro di pubblico, Agente letterario ha tutte le possibilità per lavorare anche con voi!

Il Righs Centre del Salone del libro di Torino

Il Rights Centre è uno degli spazi per eccellenza dove proporre autori emergenti, che vogliono dunque trovare un editore in Italia, e anche autori che già hanno pubblicato nel nostro Paese, per la rappresentanza all’estero.

Qui, infatti, durante i colloqui di mezz’ora ciascuno, Agente letterario ha stretto mani, sorriso, preso caffè e parlato di libri con editor, responsabili di redazione di editori noti e commerciali, con chi decide in casa editrice e può dire subito “sì” o “no” a un testo, con un riscontro immediato.

È anche l’occasione per eccellenza – in Italia – per confrontarsi con editori stranieri che acquistano diritti dal nostro Paese. Si tratta, in quella mezz’ora, di vendere dunque i migliori autori.

Per questo, è importante che Agente letterario creda molto nei libri che rappresenta, perché così è più facile ottenere una vendita effettiva.

Al Rights Centre, poi, si incontrano anche produttori audiovisivi di serie tv, cinema ecc., sempre alla ricerca di nuove storie e contenuti validi, da trasporre sul grande e piccolo schermo.

Come fare per ottenere la rappresentanza all’estero

Tutto questo lavoro, che al Salone del libro di Torino raggiunge il suo apice in Italia, è di fatto la “rappresentanza editoriale”, che può avvenire sia per autori inediti o che vogliono “crescere” in Italia, quindi che vogliono trovare un editore nazionale più grande o editore BIG, sia per autori già pubblicati che vogliono vendere i diritti dei loro libri all’estero.

Per essere notati, e dunque rappresentati, da Agente letterario il passaggio è semplice: proporre il proprio manoscritto o libro già pubblicato per una valutazione tecnica professionale. Si tratta di un servizio nel quale si investe, per poche centinaia di euro, che consente però – se il romanzo è ritenuto da Agente letterario ben spendibile sul mercato – di aprirsi alle possibilità VERE di guadagno, sia in Italia, si all’estero.

Se il manoscritto o il libro già pubblicato, infatti, supera la valutazione tecnica, sarà tutto interesse di Agente letterario farlo pubblicare al meglio, in Italia e/o all’estero in varie lingue.

Insomma, per un servizio che costa relativamente poco, le possibilità di guadagno, di lustro e di curriculum per l’autore si moltiplicano esponenzialmente.

La consulenza di Agente letterario può aiutare molto anche a migliorare la propria tecnica, nel caso in cui il manoscritto non fosse ancora pronto a trovare un editore.

Il prossimo incontro per la vendita dei diritti internazionali è alla fiera più grande di editoria del mondo: la Buchmesse di Francoforte, per la quale si inizia a lavorare sin dal mese di giugno.

E allora, cosa aspetti ancora? Proponi il tuo manoscritto ad Agente letterario per la valutazione tecnica. Chissà che il prossimo libro pubblicato – in Italia e/o all’estero e in più lingue – non sia proprio il tuo!

Alla prossima e, come sempre, buona lettura e buona scrittura!

“Voglio che la mia storia sia ricordata!”, mi dice un autore. “Voglio che i miei personaggi diventino memorabili”, mi dice un altro. Sono tutti desideri comprensibili, soprattutto per scrittori emergenti alle prime armi. Anzi, credo che siano anche desideri più “evoluti” di quelli espressi da altri autori, che invece chiedono di essere ricordati loro stessi come “scrittori famosi”, senza però conoscere il processo e le fatiche che portano alla fama. Dunque, in questo articolo voglio darvi dei consigli per “portare alla vita” i migliori personaggi che riuscite a descrivere, e a far vivere nelle vostre pagine.

Le qualità del protagonista

Devono essere umane, anche in generi “surreali” quali l’horror o il fantasy. Ovvero, bisogna dare spennellate ben fatte di vizi e virtù, di difetti e atteggiamenti e stati confusionari tipici dell’essere umano. Anche il nostro protagonista, anche nel caso in cui aspiri al ruolo di “eroe senza macchia e senza paura” dovrà infatti essere umano, avere dei glitch nel comportamento, dei tic o anche solo dei pensieri negativi, una o più giornate “no”. In questo modo, attirerà l’interesse del pubblico, proprio perché imperfetto e “umano”. Questi difetti, inoltre, consentono al lettore di identificarsi persino in un eroe, ovvero in colui o colei che compie azioni fuori dal comune.

Personaggi “normali”

D’altro canto, in letteratura (mi viene in mente, ad esempio, quella russa) esistono miriadi di personaggi memorabili che sono normali, per nulla eccezionali, mediocri, ma che tuttavia vivono situazioni fuori dal comune: Renzo e Lucia, ad esempio, sono ragazzi tipici del loro tempo, eppure la storia costruita da Manzoni è eccezionale, unica. PS. Ammetto di amare di più i personaggi antagonisti o “cattivi” de I promessi sposi, a mio avviso più di spessore. E come non ricordare, ad esempio, il personaggio kafkiano “uomo medio”, comunissimo che, però, si sveglia trasformato in uno scarafaggio? Ecco, questo è quanto sto cercando di dire: anche il banale può diventare memorabile, nel giusto contesto narrativo.

Gli antagonisti

Spesso, succede che ricordiamo di grandi storie lette o viste o ascoltate i personaggi “cattivi”, gli antagonisti. Anzi, questi sono così eccezionali, da eclissare quasi del tutto il protagonista vero e proprio: basti pensare a Dracula, che non è il protagonista narrante, ma è il cattivo affascinante per eccellenza, eppure quasi nessuno si ricorda di Jonathan Harker, mentre Dracula è un nome che, per antonomasia, identifica il vampiro o una persona malvagia e, al contempo, dotata di un carisma immortale.

Un ultimo consiglio

Per creare il tuo protagonista o personaggio memorabile: sfrutta le tue passioni. Ad esempio, se ami l’equitazione, fai un modo che qualcuno nel tuo racconto sappia andare a cavallo, anche se lo mostra una sola volta; in questo modo il personaggio da te creato risulterà più “vero” e avvincente. D’altronde, imbarcarti in una storia di astrofisica può essere interessante, se sai di cosa stai parlando, oppure può risultare “forzata”, per non dire altro, nel caso in cui – come me – tu non capisca nulla di astrofisica!

Infine, ecco un suggerimento di lettura: tra gli autori classici, alcuni dei personaggi che più ricordo sono quelli descritti da Robert Louis Stevenson, divertiti anche tu a leggere o rileggere questo grande classico.

Buona lettura e, come sempre, buona scrittura!

Ci vediamo dal 5 al 10 dicembre a Più Libri Più Liberi, la fiera dell’editoria di Roma – Nuvola di Fuksas EUR

Buongiorno, amici lettori e scrittori, colleghi editori.

Dopo la Buchmesse di Francoforte, lo scambio di diritti degli autori rappresentati da agente letterario prosegue con la fiera dell’editoria di Roma, Più libri più liberi, dentro la suggestiva location della “Nuvola” di Fuksas, all’Eur. Segnate le date sul calendario: dal 5 al 10 dicembre.

Agente letterario sarà spesso presente allo stand “F64 Astro edizioni”, ma anche al rights center per discutere dei titoli in rappresentanza. Abbiamo in cantiere un romanzo storico ambientato nella ex Jugoslavia, un saggio sul cognome delle donne, un’opera di genere fantasy e dei titoli per bambini.

Non stiamo più nella pelle!

Come funziona la rappresentanza

L’agente letterario è un tramite tra gli interessi dell’Autore e quelli dell’Editore. Così come fa l’agente immobiliare, propone i titoli in cui crede di più, che secondo le recenti statistiche di vendita hanno più potenzialità di mercato, e che siano scritti meglio.

Dal lato dell’Autore, il sogno è quello di “vedere il proprio libro sugli scaffali della libreria”, oppure di “pubblicare con un grande editore”. Dal lato dell’Editore, l’obiettivo è pubblicare libri che vendano bene e che siano di qualità, con autori interessati a gestire anche la fase promozionale. L’Agente, dal canto suo, guadagna una percentuale sulle vendite; quindi, è anche suo interesse proporre i titoli che possano arrivar a un vasto pubblico.

La consulenza di Agente letterario è anche legale: l’Autore deve sapere, rigo per rigo, cosa va a firmare e le clausole nascoste sono ovunque. L’Agente è una tutela, in questo senso.

La fiducia tra Autore – Agente – Editore è essenziale, tanto che spesso si stringono anche amicizie, a furia di parlare di bei libri!

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Per questo, agente letterario seleziona solo i migliori manoscritti, previa valutazione tecnica e analisi approfondita sia della qualità stilistica del testo, sia commerciale.

Se volete entrare in squadra, e pubblicare al meglio delle vostre possibilità, allora acquistate entro il 10 dicembre 2023 un servizio di valutazione tecnica, e avrete diritto SOLO PER I PRIMI 5 AUTORI ADERENTI a uno sconto del -30!

Per aderire, basta inviare il proprio manoscritto completo di sinossi e biografia autore (tutto in formato Word), scrivendo tramite la form alla pagina CONTATTI del sito.

Buona fortuna e, come sempre, buona lettura.

Si sa, la prima volta non sempre è la più bella. Emozionante, che genera trepida attesa e imbarazzo, ma non è detto che sia la “migliore”. Ci vuole esperienza, come per tutte le cose meravigliose che possono accaderci.

E agente letterario ha avuto questa “prima volta” alla fiera del libro più grande del mondo, la Buchmesse di Francoforte dove, forte di un nostro stand per lo scambio di diritti – in collaborazione con la casa editrice Astro edizioni – abbiamo ascoltato, abbiamo parlato, abbiamo appreso con gli occhi e persino mangiato tante caramelle e gustato un’ottima birra tedesca e l’immancabile cioccolato, presenti pressoché ovunque.

La bellezza dei libri era nella loro esposizione, negli stand di editori mondiali (Penguin Random House, Gallimard, Harper Collins… ecc.) così come nei più piccoli stand di case editrici e persino di autori che promuovevano i loro titoli autoprodotti. Sì, perché in Germania l’autopubblicazione è una cosa seria: gli autori self publishers assumono editor, grafici, illustratori, stampano su ottima carta e “si alleano” in gruppo per esporre alla Buchmesse. Tanto di cappello a questi autori, imprenditori seri di loro stessi.

Cosa è emerso? Tantissime informazioni che è difficile riassumere in un unico articolo. Ecco qui un elenco non esaustivo di quanto abbiamo potuto osservare e toccare con mano, in attesa di studiare gli 800 e passa cataloghi e biglietti da visita degli espositori e degli agenti presenti.

1) Pubblicare all’estero

Le speranze di un autore di pubblicare all’estero sono realistiche: si può sempre optare per un translation fund, un fondo per le traduzioni in svariati paesi europei, magari senza aspettative di guadagni altissimi, ma se non altro si ha la possibilità di trovare editori disposti a pubblicare titoli stranieri e di tradurli a loro spese. Si può fare!

2) Dal libro al film

Sperare di finire in una produzione tv o serie o cinema, invece, non è realistica: i contatti che agente letterario ha preso tra i produttori di fiction sono reali, le necessità di questi professionisti di trovare buone storie sono altrettanto reali, un po’ meno che il proprio libro sia effettivamente sceneggiato e poi prodotto e poi distribuito. Troppo complesso.

3) I generi bestseller

I generi letterari più richiesti sono sempre i soliti: dai libri illustrati per bambini cartonati a colori (sia fiction, sia non fiction), fino ai prodotti giocabili con scatole e carte da gioco; si passa poi al romance con elementi storici, allo young adult o new adult, narrativa impegnata, gialli e thriller. Poca la scelta per i bambini middle grade (scuole medie), fantasy e fantascienza (sebbene sia possibile anche in questi generi di nicchia trovare partner in alcune nazioni europee, ad esempio).

4) Lo scambio di diritti

Gli scambi di diritti “seri” si possono gestire solo tramite un agente letterario che acquisti un tavolo per la vendita: girare la fiera come autore, acquistare uno stand espositivo, provare a proporsi alla cieca non è sufficiente. Le trattative economiche vere si fanno al terzo piano di un grattacielo, al centro della City direzionale di Francoforte e il tavolo di agenzia si paga (tanto) e i posti sono limitati. Gli autori, selezionatissimi.

5) I tempi del lavoro di agenzia

Durante la fiera, a meno di non avere un grosso titolo per le mani, è difficile vendere sul serio e firmare, lì per lì, contratti per traduzioni e pubblicazioni. È più un’occasione per conoscere il mercato dell’anno successivo alla fiera, incontrare di persona nuove realtà e professionisti, prednere contatti. Ci vogliono svariati mesi prima e dopo la fiera per scrivere e-mail, telefonare, confrontarsi, proporre e suggerire. Ci vuole pazienza!

Sfiniti, ma contenti e soddisfatti, noi di agente letterario siamo già al lavoro con la nostra agenda, a rimpolpare i già numerosi contatti in nostro possesso, a buttare giù idee e proposte e, carichi come non mai, a iniziare un secondo e poi terzo giro di e-mail e telefonate. Chissà che, alla prossima Buchmesse di Francoforte, il prossimo libro rappresentato da agente letterario non sia proprio il tuo… per scoprirlo, proponimelo in valutazione e in bocca al lupo!