A tu per tu con… Iris Bonetti
Ho conosciuto Iris casualmente, mi ha contattato lei in chat, sulla mia pagina di Agente letterario. Dopo una prima telefonata in cui mi ha riempito di domande, finalmente troviamo la quadra. E Iris Bonetti è finalmente rappresentata dalla mia agenzia. Sì, perché la ragazza ha stoffa, ha cuore e carattere e sa scrivere molto bene.
Venerdì 12 marzo 2021, ore 15, Iris sarà in diretta sulla mia pagina Facebook di Agente letterario, con una bella intervista nella rubrica “A tu per tu con l’autore”.
Intanto, conosciamola meglio…
Iris, parlaci un po’ di te, da dove parte la tua passione per la scrittura?
La passione della scrittura è nata quando ero molto giovane. Rappresentava per me un modo per esternare emozioni, sogni e pensieri. Ne ho messi di racconti e storie nel cassetto! Se non le avessi persi negli anni, sarebbero ancora lì ad aspettarmi. Poi, nel 2014, un’amicizia inattesa mi ha aperto di nuovo le porte a questo grande sogno: scrivere.
Con una socia, infatti, ho fondato una piccola casa editrice per bambini, per la quale ho avuto anche modo di scrivere. Quell’esperienza mi ha consentito di riprendere la mia passione, rivolgendomi ai lettori più piccoli. La casa editrice mi ha dato molto e mi ha concesso di conoscere meglio il mondo editoriale.
Di recente, hai pubblicato come autrice self publisher, due volumi di due generi diversi: Isolati ed Empatia. Vuoi parlarcene?
A un certo punto, ho sentito l’esigenza di passare da una scrittura per bambini a una per adulti. Ma la vera spinta mi è arrivata dalla storia stessa che si stava formando nella mia testa. Mi riferisco alla trama del primo romanzo che ho scritto: Empatia. Si tratta di un thriller distopico, basato su sperimentazioni scientifiche, ambientato in diversi luoghi. È una storia che ho amato molto e che decisi di auto pubblicare, per non aspettare i lunghissimi tempi editoriali. Questo perché sentivo un desiderio impellente di confrontarmi coi lettori. Lettori che non fossero amici compiacenti, bensì estranei, pronti a giudicare il mio lavoro. Avevo bisogno di capire se stessi andando nel verso giusto, se la mia scrittura fosse in grado di emozionare, coinvolgere e offrire tutte quelle sensazioni che un buon libro è in grado di dare. La risposta fu estremamente positiva e, pertanto, decisi di cercare un agente letterario con cui collaborare, e ho trovato te, Francesca! Nel frattempo, avevo terminato anche il mio secondo romanzo, Isolati, questa volta di avventura, che decisi di auto pubblicare allo stesso modo. Anche per quest’ultimo romanzo ricevo ottime recensioni e giudizi dal pubblico.
Come va la tua impresa di autrice self? Di fatto, sei imprenditrice di te stessa. Hai qualche consiglio da dare ad autori che approcciano questo modo di pubblicarsi?
Il self mi sta dando delle buone soddisfazioni ma, riflettendoci, con l’esperienza maturata e le informazioni raccolte in questi due anni, oggi farei scelte differenti: non auto pubblicherei più i miei romanzi, o quantomeno, prima proverei la strada tradizionale cercando un buon editore per mezzo di un agente letterario, che sappia supportarti e tutelarti. Questo perché ho compreso che, per fare il salto di qualità come autore, serve un buon editore alle spalle, pronto a scommettere sul tuo lavoro e che decida di investirci. Questo amplifica il peso e l’importanza di ciò che hai scritto, oltre a consentirti una presenza più capillare nel tessuto librario italiano, quindi maggiore visibilità. Infatti, l’ultimo romanzo che ho da poco terminato di scrivere, un thriller, l’ho affidato subito a te, Agente letterario, nella speranza di pubblicarlo con una valida casa editrice.
So che, in passato, hai lavorato presso una casa editrice per bambini, e che hai scritto anche storie per i più piccoli. Hai qualche aneddoto da raccontarci?
Sì, come accennavo prima, aprii una piccola casa editrice per bambini. Un aneddoto? Più che altro, mi viene in mente una cosa buffa: avevo scritto una fiaba su uno struzzo e, visto che svolgevo anche diversi laboratori e narrazioni dal vivo coi bambini, un giorno, io e la mia socia, decidemmo di procurarci delle vere piume e uova di struzzo. Ricordo che trovammo un allevamento vicino a Crema, dove ci procurammo il tutto. A parte tornare a casa in auto inzaccherate di guano, ricordo che ci cucinammo una mega frittata con quelle due gigantesche uova, forandole col trapano, e allagando il piano cottura. Le uova e le piume le ho ancora, come i ricordi di tutti gli incontri coi giovani lettori. Bellissimo!
In ultimo, domanda di rito: a un autore emergente che per la prima volta decide di pubblicare, cosa consigli?
A un autore emergente mi sento di consigliare sostanzialmente tre cose: come prima, terminato il suo testo, dopo molteplici letture, di mandarlo a un buon editor (investimento valido); come seconda, cercarsi un buon agente letterario e come terza, armarsi di grande pazienza (i tempi editoriali sono “biblici”), perché con la fretta non si fanno, a mio avviso, le scelte più giuste.
Grazie, Iris! Vi aspettiamo per la sua intervista live, sulla pagina Facebook di Agente letterario, venerdì 12 marzo 2021, alle ore 15, nella rubrica “A tu per tu con l’autore”.