Diritto d’autore e citazioni nei libri: la spiegazione dell’avvocato Marina Lenti
Nota dell’autore dell’articolo: “ATTENZIONE, il mio non è certo un invito a fare razzia delle traduzioni altrui. Io mi riferivo a frasi semplici che non riescono a essere ricondotte a uno specifico traduttore, ma, per intenderci, il giorno che il “Signor degli Anelli” fosse in pubblico dominio, qualunque appassionato si accorgerebbe se certe frasi sono prese dalla traduzione dell’Alliata o da quella di Fatica. Quindi è sempre bene non generalizzare.”
Molti autori con i quali collaboro per la mia agenzia letteraria amano, nei loro manoscritti, citare canzoni, brani, poesie molto noti per “abbellire” o dare pathos al testo che stanno scrivendo. Peccato che, come ci spiega l’avvocato Marina Lenti, esperta di editoria e diritto d’autore, «Il fair use non è previsto per scopi “decorativi”».
La nostra Legge sul Diritto d’Autore, infatti, al primo comma dell’art. 70 stabilisce che: Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera.
Sempre dalle parole dell’avvocato Lenti: «Se, quindi, manca la critica/discussione (cosa che solitamente sta in un saggio, ma non in un romanzo), per citare il pezzo famoso, l’autore ha bisogno dell’autorizzazione degli aventi diritto, quindi l’autore stesso, oppure gli eredi».
Il che è un peccato, perché senz’altro l’effetto coreografico della citazione illustre o nota si perde del tutto. «L’unica cosa che può fare l’autore – spiega ancora Marina Lenti – è dire che l’episodio/il momento X descritto nel suo libro gli ha fatto tornare in mente i versi di questa o quella canzone famosa, oppure può usare citazioni di opere di pubblico dominio.
In sostanza, gli inserimenti o citazioni di opere altrui, coperti da diritti d’autore, vanno tolti dai manoscritti, oppure bisogna scartabellare tra le opere ormai di dominio pubblico e, se si è abili, tentare una propria traduzione di questa o quella frase, onde evitare spiacevoli sorprese future.
Buona lettura e, come sempre, buona scrittura!