Volere volare: Marta Leandra Mandelli
Oggi voglio presentarvi un’autrice di cui curo, come editor, tutta la produzione, da quando l’ho conosciuta come talentuosa scrittrice, e anche abile promotrice di se stessa, in una piccola fiera dentro un bellissimo castello lombardo.
Lei è Marta Leandra Mandelli, prolifica autrice fantasy e non solo, che oggi pubblica con Acar Edizioni.
Ciao Marta, parlaci un po’ di te. Di cosa ti occupi nella vita?
Scrivo fantasy da oltre dieci anni e, al momento, sto lavorando al mio nono romanzo. Per me, la scrittura è una grande passione che, con il tempo e una bella iniezione di energia, è diventata una professione. Buona parte delle mie giornate è dedicata alla scrittura, nei suoi vari aspetti. Infatti, ho sempre un progetto in cantiere, ma non solo: sono attiva in prima linea per la promozione dei miei libri, tra rassegne di settore e firma copie in libreria. Benché io non ami i social network, sono una parte importantissima nella vita di un’artista. Chi li usa per la propria professione sa quanto tempo richieda aggiornare i profili e creare “vetrine” accattivanti…
Quando non ho il naso tra i manoscritti, lavoro con la mia famiglia e con mio marito. Anche lui svolge un’attività creativa che necessita di un supporto tutt’altro che creativo. Ci siamo trovati!
Com’è nata la tua passione per il fantasy e la scrittura?
Adoro leggere e sono una forte lettrice. La passione per il fantasy è venuta in un secondo momento, se così si può dire, visto che ho iniziato a leggere molto presto. Il mio primo amore è stato Agatha Christie, in terza elementare, scoperta grazie a Il Natale di Poirot. Dopo aver fatto scorpacciate di gialli inglesi e classici abbordabili, ho provato altri generi.
Mi sento spesso dire che il fantasy è per i bambini, e non in senso buono. Io, al contrario, più invecchio e più mi appassiono. Sono convinta che il fantasy, nelle sue varie declinazioni, sia per un lettore intelligente, che è in grado di comprendere ciò che non esiste e che ha voglia di andare oltre le parole. Il fantasy è metafora, è un regno sublime in cui la letteratura di evasione si fa portatrice di tematiche importanti.
La passione per le scrittura è venuta per caso. Molti artisti hanno aneddoti strabilianti: io ho i Linkin’Park, perché è grazie alle atmosfere e alle liriche delle loro canzoni che ho sentito l’esigenza di scrivere la mia prima storia. Da quel momento, non ho più smesso. Si è spalancato un mondo di meraviglie tutte da esplorare. Il costo del viaggio? Fatica, duro lavoro, determinazione, voglia di andare avanti e di migliorarsi. L’aspetto positivo di questo prezzo è che richiede risorse che posso trovare dentro di me. In altre parole, scrivere è anche un lavoro su me stessa.
Vuoi raccontarci qualche aneddoto della tua vita da scrittrice?
In questi anni di scrittura, ho avuto esperienze disparate, nel bene e nel male. Ciò che non smette mai di stupirmi è la strana sincronicità che nasce ogni volta che inizio una nuova storia. Mi piace pensare alla creatività come a una sorta di lunghezza d’onda su cui sintonizzarsi. Quando presto ascolto a questa frequenza, essa risuona intorno a me. Vi faccio qualche esempio: nella trilogia di Oltremondo, Siobhan – la protagonista – ha un occhio con una macchiolina chiara nell’iride. Non ho mai incontrato tante persone con gli occhi di colore diverso come quando iniziai a scrivere Petali di rosa e fili di ragnatela – il primo romanzo della serie. Ancora, quando decisi che la protagonista di Waylock. I principi di Shirien si sarebbe chiamata Lysanne, ero a un firma copie e mi appuntai il nome su un foglietto. Non feci in tempo a finire di scrivere, che una lettrice mi chiese la dedica su uno dei romanzi già pubblicati: si chiamava Lisanna, un nome che non avevo nemmeno sentito prima.
Negli ultimi tempi, mi sto dedicando a storie ambientate in dimore d’epoca, e anche la prossima seguirà questo filone. Qui, potrei scrivere un libro soltanto sulle “coincidenze”. Vi basti sapere che nel caso de Il segno del falco, il mio ultimo romanzo gotico ambientato nel castello di San Salvatore in Veneto, un falco decise di fare il nido nel mastio proprio l’estate antecedente l’uscita.
Com’è il tuo rapporto con gli editori, e con gli editor che lavorano ai tuoi romanzi?
Negli anni, è stato altalenante. Il mondo dell’editoria non è proprio una passeggiata di salute.
Comunque sia, al momento sto pubblicando con Edizioni A.Car, una casa editrice del milanese, e mi sto trovando molto bene. Si tratta di una realtà piccola, ma dinamica, con cui ho un ottimo rapporto. Ci confrontiamo spesso su come muoverci per valorizzare i romanzi. Ha un distributore nazionale efficiente, che mi permette di organizzare i firma copie nelle librerie.
Per quanto riguarda l’editing, a beneficio di chi leggerà questa intervista, lavoro da anni con Francesca Costantino. Mi trovo molto bene, perché mi ha offerto spunti di riflessione stilistica importanti e mi ha sempre spronata a fare meglio. Il lavoro sul testo non ha mai stravolto la storia, né la mia personalità come scrittrice. Ha limato quelle asperità che lo scrittore non riesce a valutare con il giusto peso.
Hai qualche consiglio da dare ai nostri amici autori emergenti?
Vi riporto il consiglio che, a suo tempo, mi diede la mia professoressa di Italiano del liceo. Era una rompiscatole, ma una donna giusta, che mi insegnò ad amare la letteratura come espressione dell’essere umano. Soleva dirci: “Mettetevi in gioco”.
Grazie, Marta. Aspetto il tuo prossimo romanzo con curiosità, pronta a editarlo!
Biografia dell’autrice
Marta Leandra Mandelli è nata a Milano e ha compiuto studi umanistici, conseguendo con successo il titolo di laurea in Scienze della Comunicazione presso un’università inglese.
Per A.Car Edizioni ha pubblicato: la trilogia di Oltremondo – Petali di rosa e fili di ragnatela; L’orizzonte delle Dimensioni; Le regole del buio; la novella per ragazzi Il fantasma del castello di Sorci e il mistero del drago perduto, finalista al Premio letterario internazionale Lago Gerundo 2016 e vincitore del Premio letterario internazionale Michelangelo Buonarroti 2016, nella sezione Narrativa per ragazzi; Waylock. I principi di Shirien, annoverato tra le migliori letture fantasy da blog come Nocturnal Blaze, Il gufo lettore, La cantastorie dei boschi; Il gatto & gli stivali, vincitore del Premio letterario internazionale Michelangelo Buonarroti 2018, nella sezione Narrativa per ragazzi; Il segno del falco, vincitore del Premio letterario internazionale Michelangelo Buonarroti 2019, nella sezione Narrativa per ragazzi e finalista al Premio letterario Tre Colori, nella sezione Narrativa lunga.
rniamo a prendere aria con lentezza, in profondità, e a buttare fuori ciò che non ci serve, a filtrare le notizie, a bloccare ciò che non ci serve più, a cercare informazioni con attenzione e a verificare le fonti. Andiamo alla fonte! Così, troveremo serenità e saremo di nuovo pronti a progettare il nostro futuro. Buon respiro a tutti.