Gite ad Auschwitz – Recensione
Gite ad Auschwitz
Emanuele Calò
Genere: romanzo
Target: adulti
Battute totali: 590mila
Il Libro
Ad Auschwitz si va oggi in gita; taluni – i negazionisti – coi pesanti loro silenzi e con le loro elucubrazioni, considerano ancora che fosse così anche durante il nazismo. Quale senso può avere la memoria di un Olocausto se continua a incombere come un incubo sia su chi non riesce a sottrarsene ancorché non l’abbia vissuto/morto sia su chi lo nega?
Alberto Proceno e Lea Orsini sono i personaggi attorno ai quali ruota la vicenda. Lui è un professionista, assurto a presidente di una comunità ebraica romana riformista, lei non è ebrea, ma se non hanno in comune la religione, condividono alcuni tratti, come l’estrema modernità a fianco a una altrettanto estrema curiosità. Lui riceve delle minacce, che irrompono nella sua esistenza, sconvolgendola. Saranno queste insidie un filo che, intrecciato a vicende personali, legherà le diverse storie.
Alberto e Lea viaggiano nella Roma occupata, navigano attraverso i personaggi dell’epoca e lei porta il marito ad Auschwitz. Lo spunto è costituito dall’iniziativa della moglie, che approfittando del sonno o dell’assenza del marito, sfoglia di nascosto un brogliaccio del marito, dove convergono diverse storie, l’una legata all’altra.
L’Autore
Emanuele Calò è consigliere dell’Unione delle comunità ebraiche italiane. Ha pubblicato diciotto monografie e oltre duecento studi anche con Giuffré. Giurista e docente di Legge, si dedica a master e corsi di formazione, oltre a tenere corsi e convegni in tutto il mondo.