Cosa fa un agente letterario?
Sono Francesca Costantino e, dopo quasi 14 anni passati tra giornalismo ed editoria, mi sono messa in proprio e adesso faccio… l’agente letterario!
Questa “oscura” e “losca figura”, cosa farà mai? Di fatto è un tramite tra le esigenze dell’autore (più o meno noto) e le necessità dell’editore (più o meno grande).
In pratica, mi occupo di valutazione tecnica, correzione di bozze; editing, consulenza per quanto riguarda il manoscritto in sé. Usando varie tecniche professionali, elevo la qualità del testo e presento l’autore come “personaggio”, anche quando è alle prime armi.
Quindi mi getto a capofitto – dopo aver deciso la strategia con l’autore – nella rappresentanza vera e propria. Invio una scheda tecnica, il manoscritto pulito e corretto a un vario numero di editori, puntando agli editor più in vista, alla scrivania giusta, al nome più adatto. Poi telefono, finché non convinco qualcuno che proprio QUEL manoscritto vale la pena di essere pubblicato, e perché.
Uscito il libro, infine, mi occupo anche di promozione editoriale, organizzando fiere ed eventi per la vendita diretta dei libri, anche attraverso i social network.
Io faccio l’agente “indipendente”, ovvero lavoro anche con autori emergenti e con dei testi che – per errori tecnici e stilistici – normalmente verrebbero scartati dai più grandi. Penso che il mio lavoro sia soprattutto questo: indirizzare e saper consigliare.
Se uno scrittore inesperto ha un’idea interessante, ma non è riuscito a scriverla bene, oppure vuole dei consigli tecnici, io posso aiutarlo. Molti agenti più famosi di me non lavorano così tanto: il primo volume di un autore sconosciuto è molto difficile da piazzare, ed è improbabile che venda abbastanza da garantire reddito.
Allora, perché un autore alle prime armi o anche un self-publisher può rivolgersi a un agente letterario? Per comodità, se fa un altro lavoro; per professionalità dell’agente che sa indirizzare, consigliare e migliorare il prodotto; per capire il proprio livello e avere una consulenza; per fare editing e, dunque, pubblicare in self un prodotto ben scritto.
Rivolgersi a un agente dà inoltre la possibilità di essere letti dagli editor giusti: il manoscritto finisce nelle mani di chi conta davvero, in redazione.
Questo – ATTENZIONE! – non significa che sarà pubblicato al 100% da Mondadori, Rizzoli ecc. Significa che, al 100%, un buon agente ha i contatti giusti e, quando trova il testo che vale, lo fa leggere dall’editor che più conta nelle giuste redazioni.
L’obiettivo è questo, puntare in alto, quindi forza e coraggio: se pensate di valere davvero e di essere in linea con l’attuale mercato, mandatemi le vostre proposte!